Perche’ Teseo

Se vi piacciono Brecht e Saviano, e magari guardate pure volentieri Fabio Fazio in TV, allora Teseo sara’ per voi quel re di Atene capace di uccidere il Minotauro e di tornare a casa grazie al filo di Arianna.

Comunque un eroe beneaugurale, che lotta per difendere le donne, e che torna a casa vincitore.

Ma se siete nativi dell’isola d’Elba, o se siete dei sommozzatori appassionati, se vi emozionano le storie degli uomini capaci di azioni non ordinarie, se avete ancora il concetto di Patria, o se leggete Konrad e Melville, o l’altra letteratura di mare e le storie della marineria e della navigazione piu’ intrepida, allora Teseo diventa Teseo Tesei, un uomo integro, un gigante nell’ardimento e nell’ingegno, un innovatore e un comandante di marina, capace di prendere decisioni ed assumersi in pieno le responsabilita’, forse anche per questo un eroe oggi volutamente dimenticato.

Teseo Tesei era un ingegnere e ufficiale del piu’ decorato e celebrato reparto di ardimento della guerra in mare, la Decima Flottiglia MAS, ed era dedito al perfezionamento degli “attrezzi del mestiere”: al suo ingegno si deve l’invenzione del moderno respiratore subacqueo (che ancora oggi e’ un primato delle aziende italiane) e di quel Siluro a Lenta Corsa, piu’ prosaicamente da lui stesso ribattezzato “maiale” per il suo rumore non troppo elegante, che nella storia della Marima Militare italiana nel Secondo Conflitto Mondiale affondo’ piu’ naviglio nemico dell’intera flotta di superficie.

Ma Teseo Tesei era anche un soldato ed un uomo dal carattere straordinario e, per essere puntuale nell’assolvimento del proprio dovere, decise di sacrificare la sua vita ”spolettando a zero” la sua invenzione, con l’intento espressamente dichiarato nel suo ultimo scritto “di lasciare un esempio per le future generazioni”.

E se, come e’ capitato a noi, la storia e le coincidenze della vita vi portano a costruire una barca innovativa, anche se ben piu’ pacifica, proprio sul suo Scoglio, la memoria di barchini “esplosivi” e di siluri a lenta corsa inevitabilmente vi richiama il suo nome, nella segreta speranza di poter pensare che il vostro barchino, questo esplosivo solo nell’idea, sarebbe piaciuto anche a lui, perche’ veloce e sicuro, nuovo e creativo, capace di assolvere il compito, insomma, affidabile.

Chissa’ che, dedicando il nostro primo prodotto industriale alla memoria di un uomo e di un tecnico navale di prim’ordine, vero campione della sua bella terra e del suo bellissimo mare che oggi ci accolgono e ci ospitano, non diamo anche noi un piccolissimo contributo a quel suo nobile proposito di lasciare un esempio per le future generazioni, cercando di dissipare il pusillanime oblio che uomini molto meno degni di lui hanno imposto alla sua storia e alla sua figura.